Bioedilizia
 
 



In Italia , l'utilizzo degli isolanti termici nell'ambito edile, prende sostanzialmente avvio con l'introduzione della Legge 373 del 1976, relativa al consumo energetico ad uso termico degli edifici. Detta normativa, unita alle nuove esigenze abitative, ha consentito l'adozione di una serie di accorgimenti tecnologici, finalizzati al contenimento dei costi energetici, sempre più elevati .

A seconda dell'utilizzo, il mercato è stato progressivamente invaso dalle più disparate tecnologie e materiali, finalizzati ad una teorica riduzione dei costi di riscaldamento . Senza valutare possibili svantaggi, tossicità, stabilità, compatibilità con altri materiali da costruzione e, durata nel tempo, sono stati introdotti nell'area merceologica edile, prodotti di varia natura di origine organica, inorganica o sintetica.

Di origine organica :

  • conglomerati in legno/cemento sotto forma di lastre ;
  • conglomerati sotto forma di pannelli, provenienti dal decorticamento della quercia da sughero ed uniti con resine più o meno sintetiche o tostati, utilizzando frantoiato integro, oppure scarti provenienti dalla lavorazione dei turaccioli, prima inutilizzati e smaltiti in discarica ;
  • lane minerali o vetrose sotto forma di pannelli o materassini ;
  • vetro espanso sotto forma di pannelli ;
  • miscele preconfezionate per la formazione di malte isolanti da intonaco, a base di coibenti minerali, sughero, leganti idraulici ed aerei ;
  • lastre provenienti dalla cottura del silicato di calcio e di altri minerali .

Di origine inorganica o sintetica , provenienti dalla petrolchimica e suoi derivati con le forme e dimensioni più disparate, quali :

  • polistiroli, stirenici in genere, conglomerati o estrusi ;
  • poliuretanici sotto forma di pannelli o paste da spruzzare o estrudere direttamente in sito, con l'ausilio di gas spesso altamente inquinanti , tipo c.f.c.,ecc.;
  • estrusi a base di poliesteri sotto forma di pannelli .
  • miscele preconfezionate per la formazione di intonaci isolanti a base di cemento, leganti sintetici e coibenti stirenici di forma sferica.

Il business dell'industria, in particolare quella chimica, ha interessato anche i materiali da costruzione quali i tradizionali blocchi forati in laterizio, che grazie all'introduzione nell'impasto di sfere stireniche, hanno aumentato il loro potere isolante.- ecc.

Tutti questi prodotti ed altri non menzionati reperibili nel mercato , sono realmente in grado di soddisfare le esigenze abitative degli edifici ?

Le tecnologie di posa in opera dei sopra citati materiali , seguono realmente i dettami per un corretto impiego ?

Per definire un materiale " buon isolante " contro caldo e freddo, deve rispondere a dei precisi requisiti:

  • è duraturo e mantiene inalterate nel tempo le caratteristiche sia isolanti che dimensionali;
  • resiste agli elementi atmosferici aggressivi ( anche se intervengono solo occasionalmente);
  • resiste alle consuete sollecitazioni meccaniche ( urti , grandine , forte vento od altro ).
  • permette la trasmigrazione dall'interno verso l'esterno di gas spesso nocivi o tossici ristagnanti nei fabbricati ;
  • consente la naturale traspirazione delle murature , solette , tetti , ecc. favorendo la fuoriuscita del vapore acqueo ;
  • non è infiammabile, o perlomeno, non produce gas opalescenti e tossici in fase di fortuita combustione ;
  • non è putrescibile ;
  • non cede gas o sostanze tossiche all'ambiente per effetto di sublimazione o migrazione;
  • non viene aggredito o interessato da insetti o roditori ;
  • non provoca condense nello spessore delle murature e, se ciò dovesse accadere in condizioni particolarmente gravose, l'umidità condensata viene rapidamente smaltita senza danneggiare il materiale o quelli che lo circondano.

I problemi termici di un edificio ovvero il suo grado di isolamento , trovano il loro equilibrio tecnico/economico nelle strutture perimetrali esterne, (murature, solai di copertura, tetti) le sole in grado di contrastare le variazioni climatiche . Spesso, consideriamo la sola resistenza termica, in quanto essendo inversamente proporzionale alla quantità di calore che l'edificio cede all'esterno, ci permette di determinare il fabbisogno energetico e quindi il costo del riscaldamento nei mesi freddi .

Nella presente memoria, tralasciamo di parlare del coefficiente di trasmittanza K ( cappa) o del coefficiente di conducibilità termica l ( lambda), per affrontare le prestazioni idrometriche delle pareti esterne, dei tetti, ecc.; prestazioni strettamente correlate con quelle termiche .
Il privilegiare , unicamente l'aspetto termico con soluzioni empiricamente o teoricamente perfette può dar luogo a gravi inconvenienti , di fatto , va valutato ed analizzato attentamente l'aspetto termoidrografico .

La casa è un'insieme di manufatti sottoposti sia dall'interno che dall'esterno ad ogni tipo di sollecitazione termoigrometrica, tipo umidità, piogge battenti , nebbie e d'ogni altro fenomeno di " trasformazione fisica".
Le strutture dei nostri edifici, sono in continuo scambio di gas, vapori ed umidità con l'aria che le circonda ; umidità spesso dannosa per i materiali da costruzione ed in particolare gli isolanti termici .

Inoltre le persone che vivono quotidianamente in un edificio, producono ( con respirazione , sudorazione , docce , cotture dei cibi , asciugatura dei panni), una notevole quantità di vapore circa un litro d'acqua per persona al giorno corrispondente a 1650-1700 litri di vapore acqueo .
I vapori , tendono a migrare naturalmente verso l'esterno attraverso le solette, il tetto e le pareti perimetrali (dal caldo verso il freddo), per disgregarsi sotto forma di gas all'esterno. Per consentire che questo fenomeno si verifichi senza inconvenienti, è indispensabile che il vapore non incontri alcun ostacolo, nel qual caso, brusche diminuzioni della temperatura o aumenti della resistenza alla sua diffusione, provocherebbero la condensazione in acqua o rugiada nello spessore della struttura o sulla sua superficie interna.

Nei materiali da costruzione, è sufficiente un piccolo aumento d'acqua per innalzare (cioè peggiorare) il valore della conducibilità termica ( l ), cosicché il reale grado di isolamento della nostra parete o del nostro tetto corrisponderebbe sempre meno a quello teorico del calcolo.
Per i laterizi che normalmente compongono le strutture murarie è particolarmente svantaggioso l'aumento di umidità . Nelle murature un'umidità pari al 4 / 4,5%, provoca una perdita dal 20 al 25% delle caratteristiche di isolamento del materiale da costruzione.
Questo fenomeno (della condensa del muro) è del tipo peggiorativo progressivo, ovvero riducendosi le capacità isolanti della parete, della soletta o del tetto, viene facilitata la formazione della condensa, permettendo la trasformazione in acqua dei vapori in transito.

Quindi si innesca un processo continuo e progressivo, culminante con la saturazione totale del manufatto ed il suo raffreddamento, con l'inevitabile formazione di colonie fungive (muffe), del tipo peniccillum spore, alternaria sp., aspercillus sp., geotrichum sp., ecc.. Inoltre, le murature fredde ed umide, trasmettono al corpo umano una sensazione di disagio. Le muffe, sono responsabili non solo di danni estetici o statici alle strutture edili, ma particolarmente problematiche per i rischi che rappresentano alla salute dell'uomo con il quale vengono a convivere.

Le micotossine ed i batteri delle muffe, sono spesso responsabili di irritazioni e talvolta infezioni alle mucose, con danni alle vie respiratorie e la possibile comparsa di allergie, asma bronchiale, ecc.
E' indispensabile che i materiali da costruzione, isolamento e tinteggiatura esterna ed interna, consentano la naturale traspirazione delle masse, evitando strati di sbarramento al vapore (barriere vapore) .

Situazione invernale

condensazione in superficie prodotta per isolamento termico insufficiente.

 

 

 

Situazione estiva

condensazione interstiziale per insufficienza di traspirazione, interposizione di barriera vapore, utilizzo impianto di condizionamento.

 

 

Isolamenti poco traspiranti , tinteggiature o rivestimenti filmogeni impermeabili ai gas umidi , ecc., mantengono sempre elevata la tensione di vapore all'interno dell'elemento da costruzione ( laterizi , intonaco od altro) e , dietro loro si accumula la condensa.

E' basilare comprendere e valutare il fenomeno igrotermico , per poter adeguatamente dimensionare le strutture perimetrali esterne dei nostri edifici , siano esse omogenee od a strati e determinare quale sia il loro grado di permeabilità al vapore. E' importante impiegare materiali con un elevato coefficiente di sicurezza, che diano sempre soluzioni naturali ovvero ottimali e durature nel tempo, in caso contrario l'errore costerebbe non solo in termini di disagio fisico , formazioni di muffe , crepe , distacchi di intonaco , ecc. ma vanificherebbe quell'impegno economico sostenuto proprio per migliorare le capacità isolanti delle nostre case e risparmiare in termini di riscaldamento.

Un adeguato isolamento, consente oltre ad una elevata qualità della vita, anche un notevole risparmio energetico in termine di combustibile. Il patrimonio edile italiano, spreca circa 30% dei consumi totali di energia del paese, che resta in coda all'unione europea. La modesta qualità dell'isolamento termico degli edifici, è la principale responsabile degli sprechi energetici e della notevole percentuale, circa il 20% di emissioni di CO2, attribuibili al settore edile pari al 37% del totale dei consumi energetici.

Secondo l'associazione nazionale per l'isolamento termico, in Europa il consumo pro capite di isolanti espresso in mc. È il seguente:

SCANDINAVIA
0,64
GERMANIA
0,48
FRANCIA
0,40
OLANDA E BELGIO
0,30
GRAN BRETAGNA
0,19
SPAGNA
0,13
ITALIA
0,08



Dall'inizio degli anni '80 la Co.Chim. ha introdotto nel mercato edile due prodotti termoisolanti, TERMOTEC e TERMOPLAN.
Questi due sistemi isolanti, utilizzati dall'interno o dall'esterno degli edifici, sono in grado grazie alla loro elevata traspirazione e coibentazione di contribuire alla riduzione dell'inquinamento ambientale e, garantire un elevato grado di vivibilità all'interno degli stabili. Inoltre, essendo costituiti esclusivamente da prodotti di origine naturale ed esenti da cemento, non si degradano nel tempo e non modificano la loro struttura, trasformandosi in sostanze chimiche sconosciute e spesso tossiche o dannose per gli esseri umani.



     
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